'Rio Ari O', Luca Carboni inaugura a Bologna la sua mostra
Per i 40 anni di carriera, al Museo della Musica dal 22 novembre
La chiama "Malacopia" Luca Carboni quella sua seconda attività, poco conosciuta, di artista visivo che si potrà scoprire, assieme a quella assai più nota di cantautore, dal 22 novembre al 9 febbraio prossimi al Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna nella mostra "Rio Ari O - Luca Carboni, 40 anni tra musica e arte", curata da Luca Beatrice e prodotta da Elastica in collaborazione con il Settore Musei Civici Bologna. Il titolo - ha spiegato Carboni - prende spunto da "un gioco nato assieme a Lucio Dalla mentre suonavamo in studio, un suono senza senso che è diventato un simbolo perché anche visivamente ha una sua armonia, un suo impatto". "Rio Ari O" illustra un percorso creativo inedito e parallelo, ma spesso intrecciato a quello musicale, dato che molti album di Carboni si sono accompagnati a una produzione fatta di disegni, schizzi e dipinti che raccontano il processo creativo dietro ogni brano, concerto o tour. In quattro stanze più una wunderkammer di ingresso, Bologna Città Unesco della Musica festeggia uno dei suoi artisti più rappresentativi e poliedrici rispetto ai linguaggi con cui ha espresso la propria poetica: i visitatori potranno trovare esposti oggetti, copertine di dischi, testi inediti, appunti, memorie che partono proprio dal quel 1984 che ha segnato l'inizio della carriera di Carboni con l'album "...intanto Dustin Hoffman non sbaglia un film", "lo stesso anno in cui è nato il primo computer della Apple e durante il quale è morto Enrico Berlinguer", è stato detto alla presentazione dell'evento.
(D.Lewis--TAG)