Covid, in over 90 più decessi ma meno ricoveri in rianimazione
Il virologo, servono nuovi test per identificare chi è a rischio
A morire di Covid-19 sono ormai le persone che hanno più di 90 anni, ma la maggior parte di queste è ricoverata nei reparti ordinari, ma non nelle unità di terapia intensiva. A rilevare l'anomalia è il virologo Francesco Broccolo, dell'Università del Salento, riferendosi a quanto è riportato nel monitoraggio settimanale di Istituto Superiore di Sanità e ministero della Salute. "Molti dei pazienti over 90 non manifestano eventi acuti o sintomi clinici gravi tali da giustificare un ricovero in terapia intensiva, ma questo non significa che non siano a rischio di un'evoluzione sfavorevole della malattia", osserva il virologo. "La difficoltà nel prevedere quali pazienti anziani potrebbero sviluppare forme gravi della malattia evidenzia la necessità di utilizzare test basati su biomarcatori specifici per Covid-19, come il suPAR, e che - prosegue Broccolo - possano aiutare a identificare già al momento del ricovero coloro che potrebbero beneficiare di trattamenti più efficaci. Questa strategia potrebbe migliorare la gestione clinica e ridurre ulteriormente la mortalità tra i pazienti più vulnerabili".
(J.Torres--TAG)