La longevità è legata al sincronismo tra gli orologi biologici
Situati nel cervello e nei tessuti periferici
La longevità è una questione di sincronizzazione: quando l'orologio biologico centrale del cervello ticchetta all'unisono con gli orologi biologici periferici che si trovano nei muscoli e nella pelle, questi tessuti si conservano in buona salute e invecchiano più lentamente. Lo dimostrano due studi condotti sui topi, pubblicati su Science e Cell Stem Cell da un gruppo di ricerca spagnolo guidato da Salvador Aznar Benitah e Pura Munoz-Cánoves dell'Icrea di Barcellona. Scoperti quasi mezzo secolo fa, gli orologi biologici scandiscono il tempo all'interno delle cellule adattando le loro funzioni vitali al ciclo circadiano delle 24 ore. Nell'organismo esiste una vera e propria rete di orologi biologici organizzata in maniera gerarchica che influisce su molte funzioni, come il sonno e la metabolizzazione dei cibi. L'orologio principale si trova nel cervello, in una piccola regione dell'ipotalamo (chiamata nucleo soprachiasmatico) che è sensibile ai cicli di luce e buio esterni e sulla base di questi invia dei segnali per sincronizzare tutti gli altri orologi del corpo. A volte, però, anche gli orologi periferici possono ricevere e reagire in modo autonomo agli stimoli esterni.
(A.Thompson--TAG)