La Corte costituzionale chiude alla candidatura di Morales
I giudici boliviani ribadiscono il limite di due mandati
La Corte costituzionale della Bolivia ha confermato la validità del limite dei due mandati presidenziali anche non consecutivi, chiudendo nuovamente a una possibile candidatura dell'ex capo dello stato Evo Morales (2006-2019) alle prossime elezioni previste ad agosto del 2025. La sentenza conferma una decisione simile adottata a dicembre del 2023 dall'Alta corte di La Paz, quando lo scontro interno al partito governativo Movimento al Socialismo (Mas) tra Morales e il suo ex delfino e attuale presidente Luiz Arce già agitava la scena politica boliviana. Nel corso del congresso celebrato a ottobre dello scorso anno i sostenitori di Morales - che punta a tornare alla presidenza - avevano ottenuto la maggioranza avviando una lotta intestina contro l'ala fedele ad Arce intenzionata a impedire il ritorno attivo sulla scena dell'ex leader. La disputa si è allargata ben presto dal partito all'intera società boliviana. Nel corso dei mesi la tensione è salita costantemente fino a raggiungere il suo apice a ottobre. All'indomani dell'avvio di un'indagine contro Morales per presunti abusi sessuali su minore, vista dai simpatizzanti di Morales come ultima fase di una "persecuzione politica" orchestrata da mesi contro di lui dal presidente Arce nel tentativo di boicottarne il progetto politico, i movimenti sociali fedeli all'ex presidente hanno avviato una serie di blocchi stradali. Per 23 giorni consecutivi la circolazione nel Paese è stata condizionata dalle interruzioni che hanno reso impossibile la distribuzione di alimenti, carburante e altri beni nel Paese, causando un danno all'economia stimato in circa 2 miliardi di euro. Poche ore prima della pubblicazione della sentenza Arce ha lanciato su X un appello all'unità della nazione, nella speranza di evitare nuove proteste, mentre Morales continua lo sciopero della fame.
(N.Miller--TAG)