Bankitalia, ripresa al Sud ma la demografia pesa sul futuro
Rapporto su regioni, rallenta la manifattura, bene servizi
Il Sud Italia ha mostrato una crescita post pandemica superiore al resto d'Italia grazie anche alle misure pubbliche espansive e alle risorse del Pnrr ma all'orizzonte, come e più delle altre zone del paese, vedrà un freno dovuto all'andamento demografico negativo. Nel rapporto sulle economie regionali della Banca d'Italia, il tema demografia appare centrale per un Mezzogiorno che vede una crescita negativa e un'emigrazione verso le regioni del Nord e all'estero specie di cittadini qualificati e con più alti titoli di studio. Un trend, almeno quello dei flussi, che potrà essere invertito solo se la crescita vista nel periodo post covid si consoliderà e si raffozerà. Più in generale le economie regionali hanno vissuto una fase di rallentamento del pil nei primi sei mesi dell'anno. Sullo scorcio dell'autunno, si legge nel rapporto, le stime di Via Nazionale indicano che nei primi nove mesi del 2024 la produzione industriale italiana è diminuita, riflettendo la debolezza della domanda interna ed estera. Quest'ultima in particolare vede una domanda potenziale diminuita in tutte le macroaree, soprattutto nel Nord Est e al Centro. Meglio i servizi: la quota di imprese con fatturato in espansione nei primi tre trimestri del 2024 è stata elevata in tutte le ripartizioni (circa il 50 per cento al Centro Nord e il 43 nel Mezzogiorno) e largamente superiore all'incidenza di quelle con vendite in calo (20 per cento nel Nord Ovest, circa 16 altrove). L'attività è stata sostenuta dal Pnrr che ha comportato un aumento degli ordini per il 15 per cento delle imprese nel Centro Nord e per l'8 nel Mezzogiorno; in particolare il settore informatico ha tratto vantaggio dai numerosi interventi del Piano destinati alla transizione digitale
(T.Martin--TAG)